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Come viene retribuita la Consulenza Finanziaria?


Chi di noi, quando riceve un servizio professionale di qualsiasi tipo, pensa che sia gratuito? Nella normalità dei casi ci stupiremmo persino di pensarlo.

Eppure questa è la regola per un servizio così diffuso ed importante come quello di consulenza finanziaria. Secondo una recente ricerca della Consob, l’80% degli investitori italiani pensa che la consulenza che riceve è gratuita, oppure non sa come viene retribuita.


Significativo è anche che circa la metà degli intervistati dichiari di non essere disposta a pagare per questo tipo di servizio.

Strano vero? Nella nostra vita quotidiana siamo assolutamente abituati a pagare per i servizi professionali che riceviamo, eppure quando si tratta di un servizio così importante quale la consulenza per la gestione dei nostri beni finanziari pensiamo che possa esserci fornita gratuitamente ed anzi siamo talmente abituati a ritenerla gratuita che non siamo disposti a pagare per riceverla.

Naturalmente il cliente paga per il servizio di consulenza finanziaria, come per ogni altro tipo di servizio che riceve. È del tutto normale che i professionisti e le reti finanziarie siano retribuiti e producano utili per il servizio che forniscono.

Quello che è significativo e disfunzionale è che spesso presentino il loro servizio come gratuito. Il che è l’altra faccia del fatto che i loro clienti lo reputino tale.

La normale modalità di retribuzione dei consulenti NON indipendenti consiste nel ricevere una parte delle commissioni legate ai prodotti nei quali i loro clienti investono. Si tratta della cosiddetta Retrocessione di Commissioni.


Volendo sintetizzare, il problema è duplice:

  1. In generale, se la mia retribuzione dipende dalle scelte che fa il cliente, la conseguenza inevitabile è che quando do un consiglio di investimento, terrò anche conto dei miei interessi;

  2. Poiché i prodotti di investimento più complessi e rischiosi sono anche quelli con il più alto livello di commissioni, avrò un chiaro incentivo a proporre prodotti più complessi e rischiosi

Si tratta di disfunzioni che spesso hanno conseguenze gravi.

Nel Regno Unito e nei Paesi Bassi è stata appunto vietata ogni forma di retrocessione di commissioni sui prodotti di investimento.

L’Organizzazione dei Consumatori Europei ha presentato una proposta per vietare la retrocessione di commissioni (www.thepriceofbadadvice.eu).



Ricordiamo che in Italia il 99% del mercato della consulenza finanziaria di basa sulla retrocessione delle commissioni e che solo i consulenti finanziari autonomi (indipendenti) non ricevono alcuna commissione sui prodotti che consigliano ai loro clienti.

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